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2 Giu 2009

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Tonino Guerra e Michelangelo Antonioni:

L'Aquilone

Pagine tratte da: Michelangelo Antonioni e Tonino Guerra, L'Aquilone. Una favola senza tempo, Maggioli editore, Rimini, 1982. (fonte)
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Cosa sta succedendo? Tutti si voltano verso un punto da dove viene il fischio del vento. La nuvola di polvere sta arrivando anche qui. Ma invece di dirigersi verso il gruppo dei ragazzi, devia tagliandoli fuori. I ragazzi si mettono a raggomitolare il filo in gran fretta per tirar giù gli aquiloni minacciati da quell'ira di dio. Sono tutti piuttosto impressionati. Tanto più che adesso la nuvola sembra aver cambiato idea. Si è fermata per un momento poi ha cominciato a girare su se stessa in un movimento avvolgente aspirando verso l'alto tutto quello che trova. Gli aquiloni sono accartocciati dalla mano potente del vento, larghissima a volte, altre così stretta da strappare un chiodo conficcato in una trave. Mentre in cielo avviene questa ecatombe di aquiloni, a terra i ragazzi si affannano nel cercare di tirare giù i fili. Ma è troppo tardi. Non resta loro che allontanarsi da quel posto buttandosi a terra e strisciando carponi. Sulle loro teste volteggiano pezzi di carta impazziti. Macchie di colore che spuntano nella polvere e girano su se stesse sospinte prepotentemente verso l'alto. Si tratta di una vera e propria tromba d'aria, una striscia scura di cui non si vede la fine nel cielo. Per un lungo momento gli uomini e la natura colpita dal flagello restano come in attesa. Attorno alla tromba d'aria la polvere si è diradata ed è riapparso il profilo del villaggio con le sue cupole azzurre. E anche l'orizzonte della steppa si staglia ormai nitido e senza veli. La polvere e la sabbia piu sottile si stanno posando su tutte le cose, anche su quelle che sono nelle stanze chiuse, così da rendere opachi vetri e oggetti in mostra sui comò. Entrano perfino dentro i cassetti e annebbiano le lenti di vecchi occhiali da vi- sta. I ragazzi sono tornati nel punto dove stavano giocando prima della tromba d'aria, e raccolgono con amore i resti dei loro aquiloni.
D'improvviso uno di loro indica il cielo gridando: - Guardate! - Tutti alzano gli occhi verso il punto indicato dall'amico e si accorgono che lassu c'è un aquilone bianco, rettangolare, che si libra nel cielo...
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