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2 Giu 2009

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Tonino Guerra:

Cenere

Pagine tratte da: Tonino Guerra, Cenere, MetroLibri, San Lazzaro (BO), 1990. (fonte)
Il pianeta cenere (da: Primo racconto)

Il pianeta Terra è una palla grigia coperta di cenere e detriti. Il suo perenne viaggio è accompagnato da voci disperate che si esprimono in russo e a volte in americano. Probabilmente sono astronauti persi negli spazi, che non sanno più dove e come atterrare. Questi uomini sono i soli che hanno visto la foresta dell'Amazzonia in fiamme e l'acqua dei poli che invadeva i continenti, trascinando le balene tra i grattacieli di New York e gli elefanti in alto mare. Poi tutto è diventato vapore e l'azzurro dell'acqua è scomparso nel cielo e le ossa degli animali e delle città sono diventate sedimenti polverosi.
Il cielo è attraversato da un carro lucente di foggia antichissima, trainato da cavalli. È guidato da un giovane contornato da amici. Corrono per il cielo su questo veicolo luminoso. Uno di loro si gira per gridare agli altri: "Troppo vicini...siamo passati troppo vicini". "Non temere, Fetonte. Apollo non se ne accorgerà nemmeno". "Gli ho chiesto il carro del Sole per un giomo e in un giorno ho bruciato i boschi, le città e prosciugato tutti i mari della Terra". "Tuo padre ti perdonerà".
Il carro scompare nel cielo con tutte le grida in greco della discussione e nell'aria ricompaiono le voci degli astronauti russi e americani, che non sanno dove atterrare ora che la Terra è completamente distrutta dalle esplosioni atomiche.

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