aggiornato il
2 Giu 2009

i Lìbre

segnala libri dialettali

Elvino Galluzzi:

Mistighenza
(miscuglio di più cose)

Pagine tratte da: Elvino Galluzzi, Mistighenza, Stampato da Tipo-Lito la Grafica, Cattolica, 1988.
Vers la fin d j ann '20 divers calzuler, oltre a vend li scherpie chi cumpreva già fatie, pri arutundé al mégre bilénc i s'arangieva a fe li arsuladurie e i soratach e, a richiesta, anche li scherpie novie su amsura, come i sartur i vistid. - L'era genta esperta in materia, j amniva da la gaveta quindi di brev artigien e se in feva dli scherpie eleghentie come quelie fatie a machina li era sigurament più solide, più robustie; scherpie che t'pudev camné tla fanga e tla neva senza bagnet i pid in quant lavuredie e cusidie a mén e sal vantag cli calzeva ben mal pìd dal client, anche se qualche volta cert pidùn i feva mnì fora dli scherpie cal pareva dli baténie ciusotie.

 

Una volta un calzuler l'ha fat un péra d scherpie che al mument dal colaude li aveva al difet che piegand al pid, anche da ferme, la scherpa la scricheva, i si, e più rumurosament ancora, ogni volta cal feva al pasa quant al camneva. - L'inconvenient, se i si u spo ciamé, u sverificheva sno ma la scherpa dal pìd destre,e la cosa l'ha deva un pò tal nés mal client, anche parchè camnand pla streda l'era un cuntinue: creeec-creeec-creeec fastidios, e la genta l'al guardeva suridind maliziosament.

Al calzuler, in verità, l'ha supte capì da che cosa al deriveva al difet, se ad difet u spudeva parlé, che cioé al dipindiva parché la sola ad cla scherpa la n'era sté lavureda a regola d'arte e quindi l'han spianeva uniformement e, di front al client cun li vleva asolutament, al cerca d mnì ad un acumudament d gindie cu j avria fat un bòn scont, come in efetti l'è suces.

Comunque sia, dop d'un pò cu li purteva al cminceva abitues ma cal scricadic e, contrariament a li prim voltie cui deva fastidie ades ui ciapeva gust, e se qualch curios ul guardeva suridind, uifeva piaser. - In più qualche amich invidios che ti prim temp il purteva in gir, ades zit zit i sfeva fé anche lor li scherpie sal scrich.

 

In poch temp la scherpa sal scrich l'è dventa ad moda e al calzuler l'ha duvù lavuré nòta e dì pri fé front ma li richiestie, e sicom l'era na persona spiritosa, quant al capiteva qualche client cal mniva da la campagna o un paesen poch furb, ui deve d'intend che pri fé li scherpie sal scrich bsugneva metie drenta li cozle d j òv, e che più òvie i purteva più li scherpie li scricheva, se pu i vleva al scrich ma tut dò li scherpie d j òv in duveva purté al dopie.

Verso la fine degli anni '20 diversi calzolai, oltre che a vendere scarpe che compravano già fatte, per arrotondare il magro bilancio si arrangiavano a fare le risolature i sopratacchi e, a richiesta, anche le scarpe nuove su misura, come i sarti con i vestiti. - Era gente esperta in materia, venivano dalla gavetta quindi dei bravi artigiani, e se non facevano scarpe eleganti come quelle fatte a macchina erano sicuramente più solide, più robuste; scarpe con le quali si poteva camminare nel fango e nella neve senza bagnarti i piedi in quanto lavorate e cucite a mano e col vantaggio che calzavano bene al piede del cliente, anche se qualche volta certi piedoni facevano uscir fuori scarpe che somigliavano alle barche Chioggiotte.

Una volta un calzolaio ha fatto un paio di scarpe che al momento del collaudo avevano il difetto che piegando il piede, anche da fermi, la scarpa scricchiolava, e si, e ancor più rumorosamente, ogni volta che si faceva il passo camminando. - L'inconveniente, se così si può chiamare, si verificava solo alla scarpa del piede destro, e la cosa dava un po' al naso al cliente, anche perché camminando per la strada era un continuo: creeec - creeec - creeec fastidioso, e la gente lo guardava sorridendo maliziosamente.

Il calzolaio, in verità, aveva subito capito da che cosa derivava il difetto, se di difetto si può parlare, che cioè dipendeva dal fatto che la suola della scarpa non era stata lavorata a regola d'arte e quindi non spianava in modo uniforme e, di fronte al cliente che non le voleva assolutamente, cerca un accordo dicendo che avrebbe fatto un buono sconto, come in effetti è successo.

Comunque sia, dopo un po' che le portava cominciava ad abituarsi a quello scricchiolio e, contrariamente alle prime volte in cui gli dava fastidio ora ci prende gusto, e se qualche curioso lo guarda sorridendo, gli fa piacere. - In più qualche amico invidioso che i primi tempi lo portava in giro, adesso zitto zitto, si faceva fare, le scarpe con lo "scricco".

In poco tempo la scarpa con lo "scricco" è diventata di moda e il calzolaio ha dovuto lavorare notte e giorno per far fronte alle richieste, e siccome era una persona spiritosa, quando capitava qualche cliente che veniva dalla campagna o un paesano poco furbo, lo convinceva che per fare le scarpe con lo "scricco" bisognava metterci dentro il guscio delle uova, e che più uova portavano più le scarpe avrebbero scricchiolato, e se poi volevano lo "scricco" a tutte e due le scarpe avrebbero dovuto portare il doppio delle uova.

iziunérie
od ad dì

oesie
acùnt
ìbre

utori vari
òza
ucugian
olfo
ttore
igìn
olari
ietro/Mino
ulinèra
abadén
vàn
uovo.1

licca!!!

per CONTATTARCI:

e-mail form EXPINA.it è un servizio
Il vostro indirizzo IP è 35.173.48.18 State utilizzando CCBot/2.0 (https://commoncrawl.org/faq/).